NR. 41 anno XXVIII DEL 25 NOVEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Ad Orgiano sorgerà
un museo… manzoniano

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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ORGIANO

Analogie con I promessi sposi

Quello delle analogie tra il processo a Paolo Orgiano e il romanzo manzoniano de I promessi sposi è un tema sicuramente affascinante quanto ostico e di difficile analisi, perché presuppone che, contrariamente a quanto sostenuto dalla critica, l'opera del Manzoni, o più correttamente la prima parte di essa, Fermo e Lucia, non sia totalmente frutto della sua invenzione. Mentre la seconda, terza e quarta parte del romanzo prendono spunto da fatti storici documentati - come la peste del 1630 - o da personaggi realmente esistiti - la monaca di Monza, il cardinale Borromeo e l'Innominato - la prima parte, durante la quale si sviluppano le vicende dei due giovani promessi sposi, sembrerebbe, almeno a detta della critica tradizionale, non poggiare su fatti storici, ma essere il frutto dell'invenzione dell'autore.


Le tesi di Claudio Povolo

Secondo Claudio Povolo, la prima parte del Fermo e Lucia sembrerebbe ispirarsi agli atti processuali raccolti tra il 1605 e il 1607 contro il nobile vicentino Paolo Orgiano. Quella del Manzoni sarebbe stata non soltanto un'opera mixage, ma pure un'attenta comprensione di una fonte storica ricca e complessa, quale il processo di Orgiano. Dal processo traspare soprattutto il mondo degli umili, di quelle persone "meccaniche" di cui la Storia, fatta di grandi guerre, di nobili e di potenti non lascia alcuna memoria: quel mondo di ingiustizie, di atti tirannici e prevaricatori in cui a trionfare pare essere sempre il più forte e il più potente. Così come traspare dalla prima parte del romanzo manzoniano.

Numerose appaiono le analogie tra il processo di Orgiano e il Fermo e Lucia. Sorprendenti le somiglianze della struttura narrativa: don Rodrigo, col seguito dei suoi bravi e del cugino Attilio, importuna una giovane ragazza del paese; Paolo Orgiano, con uno stuolo di bravi e col giovane cugino Tuberto Fracanzan, commette violenze, stupri di giovani donne e vedove del villaggio di Orgiano.


Lucia e Fiore

Don Rodrigo pare operare con la protezione del Conte zio, che Manzoni lascia supporre stia dietro all'allontanamento di fra Cristoforo dal villaggio da cui si svolgono le vicende, dall'altra parte Paolo Orgiano può contare sulla protezione dello zio Settimio Fracanzan, che interviene per riparare con doni e ricompense alle violenze del nipote e soprattutto costringendo alla fuga don Ludovico Oddi, curato del villaggio di Orgiano.

La vittima su cui Don Rodrigo mette gli occhi e che tenta di rapire è Lucia, una giovane ragazza che vive con la madre Agnese. Le vittime di Paolo Orgiano sono numerose, ma la figura di una di loro spicca in modo particolare per la valenza della sua testimonianza. Si tratta di Fiore Bertola, che vive con la madre Bortola e che viene importunata dall'Orgiano sin prima del matrimonio. Una volta sposata, viene rapita di notte dal proprio letto e condotta in casa di Paolo Orgiano, dal quale viene violentemente stuprata.        

nr. 09 anno XV del 13 marzo 2010

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