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Esile nel corpo, con il capo reclinato sulla spalla destra, gli occhi chiusi, il costato in risalto e il ventre infossato, il Cristo crocifisso di Marco Chiurato pare essersi umanamente addormentato, lasciando alle braccia drammaticamente tese verso l'alto e alle grandi mani di fissare, nel momento dell'estrema sofferenza, il valore simbolico della sua divinità. Il titolo"33" raccoglie il programma dei 33 crocifissi presenti nell'installazione inaugurata lo scorso venerdì santo e fonde l'intento di coinvolgere i sensi nell'unità tra arte e tecnologia.
I corpi modellati nella creta, con sottili variazioni e appesi su antenne televisive, s'integrano con televisori dai segnali non sintonizzati posti ai piedi dei crocifissi.
La forza dei corpi e l'assenza di ogni riferimento televisivo si unisce, negli ambienti in penombra, alla voce diffusa, recitante in aramaico, la preghiera del Padre Nostro. Più impegnativo da intuire nell'immediatezza è il coinvolgimento introdotto nel catalogo da Domenico Patassini di" AMEN/ rappresentazione numerica della stella di David/equivalente di AMEN/ 1+13+5+14/ sublima una vita con la croce e 3 giorni di silenzio". Anche 1+13+5+il catalogo riporta al silenzio nella veste bianca delle pagine segnate dalla presenza di un battito cardiaco, che si fa sentire nel tracciato cardiografico dall'andamento a finire, per poi riprendere, nella frequenza ritmica del palpito di un cuore.
Il catalogo riporta testi di Patassini e di Francesca Scomparin. Un'ulteriore scultura del Crocefisso di Chiurato si trova nella casa del Premio Nobel Dario Fo.